SCAMBIO SUL POSTO: LE SEI COSE DA SAPERE

Si è appena conclusa “casa su misura” a Padova, evento fieristico nel quale abbiamo proposto vari prodotti, tra cui ovviamente gli impianti fotovoltaici con l’accumulo elettrico diretto dell’energia prodotta.

Affluenza ed interesse sono stati rilevanti: tuttavia rimango sempre sorpreso nell’apprendere che le persone già in possesso di impianti fotovoltaici, hanno ancora poche idee e ben confuse soprattutto sul funzionamento di uno dei meccanismi di reddito che il loro impianto produce, lo SCAMBIO SUL POSTO.

Ho pensato quindi di definire una volta per tutte alcuni aspetti sui quali c’è ancora molta confusione, anche grazie ad una certa categoria di venditori che non capiscono loro per primi una beata (e grazie tante che il cliente finale ha le sue convinzioni !).

    1. l’energia prodotta dall’impianto fotovoltaico PRIMA serve i carichi attivi della casa (frigo, elettrodomestici vari, ecc.), e SOLO L’EVENTUALE ECCESSO VA IN RETE. Oggi ancora molti sono convinti di buttare tutta l’energia in rete e poi prelevarla “alla bisogna”, ma non è così.

    2. La rete elettrica NON E’ UNA BATTERIA, né reale, né virtuale. L’energia immessa è persa per sempre, punto. Viene misurata dal contatore di scambio, viene pagata, ma quando va in rete la userà qualcun altro che in quel momento ne avrà bisogno, NON VOI.

    3. NON È ENEL CHE VI RIMBORSA L’ENERGIA CHE IMMETTETE IN RETE. Chi rimborsa si chiama GSE, è lo stesso ente che paga e continuerà a pagare per i prossimi anni tutto il monte incentivi dei vari conti energia.

    4. Questo meccanismo di pagamento, che si chiama appunto SCAMBIO SUL POSTO, impone al GSE l’acquisto della VOSTRA energia in base ad una specifica convenzione (è un vero e proprio contratto), e vi remunera i kWh immessi in rete in base a delle regole ben precise stabilite dall’autorità. Il metodo di calcolo è un delirio assoluto, ma ciò che conta è che il rimborso è sempre SENSIBILMENTE inferiore a quanto pagate alla società che vi vende l’energia, diciamo circa la metà.

    5. La produzione di energia in eccesso SU BASE ANNUA, (perché magari il venditore di prima vi ha convinto a sovradimensionare l’impianto “che tanto ci sono gli incentivi, conviene sempre“, soprattutto alle sue tasche, aggiungerei io), costituisce ECCEDENZA, e viene rimborsata al prezzo dell’energia sul mercato elettrico, cioè al minimo sindacale (oggi 5/6 centesimi di euro/kWh). Inoltre deve essere DICHIARATA AL FISCO come reddito diverso, in quanto si suppone che l’impianto fotovoltaico domestico debba servire i fabbisogni dell’abitazione, non produrre eccedenze da immettere in rete…

    6. Il contratto che regola il rapporto tra voi ed il GSE È ANNUALE A TACITO RINNOVO. Cioè loro fanno modifiche, anche da un anno all’altro, e voi le subìte. Altrimenti potete sempre stracciare il contratto…
Schema Flussi Energia
Schema Flussi Energia

Allego questo schema esemplificativo dei POSSIBILI flussi energetici legati alla presenza di un impianto fotovoltaico da 3 kWp su un’abitazione che possiede un fabbisogno di circa 3000 kWh/anno, e fotografa tutti gli aspetti che vi ho illustrato in precedenza.

Tutto questo porta a due risultati, direi piuttosto importanti:

  1. Non sarete MAI in grado di sfruttare direttamente tutta l’energia prodotta dal vostro impianto;

  2. Siccome in media, per gli impianti domestici, la quantità di energia immessa in rete è circa il 70% di quella prodotta, e questo 70% vi viene pagato circa la metà rispetto al costo di acquisto dell’energia che continuate comunque a comprare, di fatto è come se il 35% della vostra produzione la buttaste via, letteralmente.

Questi sono i motivi principali per cui coloro i quali hanno capito come funziona il meccanismo, ci stanno chiedendo come fare per sfruttare al massimo il proprio impianto immettendo in rete meno energia fotovoltaica possibile: per loro abbiamo costruito il sistema FOTOVOLTAICOTOP.

Sfrutti l'impianto al 100%, consumi la tua energia, paghi solo il servizio

Contattateci, suggeriremo anche a voi come sia possibile utilizzando la nostra tecnologia.

Se questo articolo ti è piaciuto fammi sapere cosa ne pensi lasciando un commento. A presto!

8 pensieri su “SCAMBIO SUL POSTO: LE SEI COSE DA SAPERE

  1. Ho acquistato un pannello della Invent (ecomodo) e nella pubblicità promette mari e monti. Il pannello lo si può collegare ad una presa elettrica normale e fornisce corrente. Nelle istruzioni di montaggio del pannello (che a fatica sono riuscito a farmi dare in formato pdf) c’è scritto che bisogna chiedere l’autorizzazione al fornitore di energia elettrica; per chiedere l’autorizzazione ci si deve iscrivere al portale dei produttori (che al momento non mi ha dato ancora risposta dopo 2 mesi che ho inviato la documentazione). La invent dice che non ci vuole autorizzazione per il basso voltaggio che prouce il pannello, l’operatore telefonico del GSE dice che ci vuole sempre perché se si creano danni alla rete senza utorizzazione si paga anche penalmente: – chi ha ragione? – Alcuni dicono che il pannello immesso nella rete domestica, senza contratto “scambio sul posto”, fa girare lo stesso il contatore e si paga anche quello autoprodotto al fornitore. Ho solo un gran mal di testa, 1000 euro spesi ed il pannello solare in una stanza che non so se montare o no. Aiutooooo!

    1. Salve Roberto. La soluzione che ti hanno venduto fa parte di quei sistemi “alternativi” che le aziende si inventano per cercare di piazzare qualcosa facendolo passare per novità, nel tentativo di differenziarsi dalla concorrenza…e poi dite che non mi devo incazzare.

      In questo caso il pannello ecomodo è un semplice pannello fotovoltaico di bassa potenza (credo 250 Wp o giù di lì) che…non serve a nulla.

      Mi spiace, ma è così…d’altronde un pannello da 250 Watt anche esposto a sud anche a 30° produce dalle mie parti circa 300 Wh…se consideri che il consumo medio di una famiglia italiana è DIECI volte tanto, non serve aggiungere altro.

      Per intorbidire le acque e rendere la cosa “un affare” (!) mi sembrava di capire che lo vendevano assieme ad una tessera prepagata con l’equivalente di una decina d’anni di energia elettrica, che poi avrebbe azzerato le bollette. Grazie tante che hai la bolletta a zero, l’hai pagata prima!!

      Per tornare a noi, la norma che regola gli impianti di produzione che operano in parallelo alla rete elettrica (e il tuo pannello quando lo colleghi alla rete opera in parallelo) è la CEI 0-21, che nella versione attuale obbliga la connessione alla rete ANCHE per gli impianti di potenza inferiore a 1 kWp.

      Quindi tu sei obbligato a farlo, anche se può sembrarti assurdo.

      Anche perché chi te l’ha venduto non ti avrà sicuramente detto che se il pannello produce più energia rispetto al tuo fabbisogno istantaneo – poniamo per esempio che il pannello stia producendo 200 Watt ma in casa non c’è nulla di acceso e il tuo fabbisogno è di 100 Watt – l’eccedenza fluisce in rete, come succede a TUTTI i normali impianti fotovoltaici.

      Ma se il tuo contatore è monodirezionale perché enel non ti ha connesso alla rete il tuo piccolo pannello, il contatore vede l’energia che immetti come fosse un prelievo perché girando in una sola direzione non può fare altro, cioè ci rimetti pure (dalle mie parti si dice becco e bastonato).

      Certo con 250 Wp è poco probabile che ciò avvenga, tuttavia la norma è chiara: devi connettere il tuo impianto, e occorre che il piccolo inverter che lo equipaggia sia certificato CEI 0-21, altrimenti enel non te lo allaccia.

      Ecco cosa succede quando si comprano le cose sbagliate. Certo non è colpa tua, certi “prodotti” non dovrebbero nemmeno esistere…

  2. Ciao Loris, ho istallato un fotovoltaico con accumulo, posso anche vedere quanto consumo, vendo e autoconsumo. La domanda che voglio farti è, la prima bolletta mi dava come consumo 382 kw , mentre la mia lettura era di 266kw acquistati è di 120kw venduti , dalla telefonata con Enel mi diceva che i 382 kw erano la somma è che l’eccesso mi verrà poi ridato dal gse. La mia domanda è se ho comprato solo 266 perché devo pagare i venduti a€ … per poi ridarmeli a € inferiori ??
    Grazie

    1. Infatti non funziona come ti ha detto il “tecnico” Enel, che probabilmente non sa nemmeno di cosa sta parlando.

      La cosa che non mi fa dormire la notte è che sono 8 anni che il meccanismo dello Scambio funziona così, e sono almeno 10 che il fotovoltaico è una realtà…eppure dopo tutto questo tempo mi tocca vedere ancora gente che dovrebbe fornire risposte, e che ancora non capisce nulla di come deve girare l’energia in un impianto fotovoltaico.

      Tu paghi solo quello che prelevi. Hai acquistato 266 kWh? Paghi quelli. I 120 che hai immesso ti verranno poi restituiti in un secondo tempo, con calma dal gse.

      Se Enel ti ha fatturato 382 kWh devi capire perché. Un suggerimento? Leggi i contatori, che fanno sempre fede.

      A presto!

      Loris

  3. Buona sera, ho appena messo da ottobre 2016 un impianto da 3 kw con scambio sul posto, avendo una falda perfettamente a sud con pendenza di 30°, non riesco a capire il perché ho pagato una bolletta quasi dell’importo come non averlo, premesso che sono stato un ingenuo ad usare elettrodomestici di mattino anche quando era nuvoloso ma questo non me lo spiego. riesce ad aiutarmi per far funzionare al meglio il mio impianto? La ringrazio anticipatamente. saluti.

    1. Salve Franco, premesso che non ho idea di dove si trova l’impianto, bisogna dire che durante i mesi invernali la produzione è sensibilmente più bassa rispetto al resto dell’anno; inoltre se il suo impianto non dispone di un sistema di accumulo, lei vedrà qualche risultato solo se consuma direttamente l’energia prodotta, cosa che ovviamente può avvenire solo durante il giorno.

      Tuttavia, visto che il suo impianto è fresco di installazione, suppongo che chi gliel’ha venduto le abbia spiegato come funziona e cosa si deve aspettare anche nei mesi invernali…giusto?

      Le ha lasciato una tabella di produzione e un calcolo del risparmio? Ha provato a chiedere lumi in merito?

  4. Da quello che ho capito, l’eccesso di produzione rispetto al consumo è sempre pagato. Io ho una casa dove ci vado una volta all’anno, al sud, e vorrei mettere pochi pannelli solari per produrre energia in modo da venderla poiché sicuramente la produzione sarà in eccesso. Fare un impianto piccolo che produce corrente e consumarne ogni tanto un po’ (quandi ci si va) produce reddito (anche se poco)? Cioè, quello che spendo per installarlo, nel tempo, lo recupero o no (anche se ci vogliono degli anni)?

    1. In linea di principio lo recuperi, ma come dici tu ci vorranno appunto anni.

      Quanti? Dipende da molti fattori. in primis da quanta corrente risparmi, quanta ne immetti, a che prezzo paghi l’impianto ecc. ecc.

      Se vuoi essere certo di non fare scelte avventate o vuoi capire fino a dove si può ragionevolmente arrivare, posso darti una mano QUI.

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