IL NUOVO BANDO ACCUMULI DELLA REGIONE VENETO E’ STATO PUBBLICATO! ECCO TUTTE LE INFORMAZIONI CHE TI SERVONO.

bando accumuli regione veneto

Dopo la felice e interessante esperienza fatta in Regione Lombardia nel 2017/2018, ora sembra proprio che tocchi a noi !

Ieri, 20 giugno 2019, la Regione Veneto ha dato il definitivo via libera allo stanziamento di 2 milioni di euro a fondo perduto, da destinare a soggetti privati residenti in Veneto, per l’acquisto e l’installazione di sistemi di accumulo di energia elettrica prodotta da impianti fotovoltaici al fine del contenimento del consumo energetico, pubblicando il relativo bando.

Il bando prevede la copertura del 50 per cento delle spese sostenute per la realizzazione del sistema di accumulo fino ad un massimo concedibile pari a 3.000 euro, completamente a fondo perduto; pertanto il bando dovrebbe essere sufficiente per coprire all’incirca 700/800 impianti, anche se prevedo che la richiesta sarà decisamente superiore, come avvenuto in Lombardia.

Se vuoi sapere come è andata, vai subito alla fine dell’articolo, dove sono pubblicati i riferimenti delle graduatorie.

In questo articolo troverai le linee guida e le informazioni essenziali e pratiche per capire se ti conviene; per i dettagli tecnici ti consiglio di valutare la fattibilità e la gestione della domanda con il tuo installatore, se hai la fortuna di averne uno di cui ti fidi.

PER QUALI SISTEMI VALE QUESTO BANDO


Si parla SOLO di sistemi di accumulo di tipo domestico, quindi connessi ad impianti fotovoltaici < 20 kWp realizzati nel 2019, per spese sostenute o da sostenere a decorrere dal 1 gennaio al 13 dicembre; questa è una cosa interessante perché non solo diventa retroattiva e vale anche per sistemi già acquistati, ma permette di legare l’acquisto, nel caso in cui tu non l’abbia ancora fatto, all’effettivo ottenimento del contributo.

Non solo: il contributo vale anche per chi, oltre alle batterie, installa anche un impianto fotovoltaico, ma ovviamente riguarderà solo la spesa sostenuta per il sistema di accumulo.

E’ possibile installare batterie con tecnologie diverse, quindi anche al piombo-acido oltre che agli ioni di litio, anche se oggi il mercato ormai propone quasi esclusivamente il secondo tipo, certamente più moderno ed in linea con i tempi.

Vale anche per sistemi ad isola, cioè non connessi alla rete. A riguardo di questo particolare tipo di impianti, ma solo per conoscenza se ti interessa approfondire, ti consiglio di leggere questo articolo.

CUMULABILITA’ DEL CONTRIBUTO


Due OTTIME notizie:

Hai gli incentivi del Conto Energia? Non è un problema, tranne gli impianti incentivati con il PRIMO Conto Energia, che non possono montare accumuli a prescindere, tutti gli altri possono partecipare al bando; in altre parole il contributo è cumulabile con gli incentivi.

Vuoi anche le DETRAZIONI FISCALI? Non è un problema, la parte eccedente potrà godere anche dei vantaggi fiscali riservati a questo tipo di impianti, che ricordo appartengono alla categoria delle ristrutturazioni edilizie, e quindi godono del 50% di bonus detraibile in 10 anni.

COME SI DETERMINA IL CONTRIBUTO


Come era prevedibile, l’ammontare del contributo dipende anche dal merito tecnico del sistema che andrai ad installare, quindi inevitabilmente il calcolo non è semplicissimo, e richiede qualche conoscenza tecnica.

Questo è un problema, perché dove vi sono complicazioni tecniche non immediatamente ovvie, c’è terreno fertile per il proliferare dei soliti venditori-imbonitori, che con i loro fidati call-center, e rigorosamente senza alcun esplicito consenso, stanno già martellando di telefonate da diversi giorni tutti i possessori di impianti (clienti mi riferiscono anche di due-tre contatti al giorno). Considerando che il 100% delle vendite telefoniche sono SEMPRE problematiche (per non dire qualcos’altro), regolati di conseguenza.

Entrando nel merito, il bando prevede che il contributo sia suddiviso in due parti, una quota “A” e una quota “B”, la cui somma non può superare il 50% del costo del sistema:

  • La quota “A” dipende dal tipo e dalle caratteristiche tecniche delle batterie; in particolare fa riferimento a due parametri: il numero di cicli di vita, e il costo per unità di energia accumulata CU (euro/kWh).
  • La quota “B” è quella più semplice, perché dipende dal costo di installazione, cioè la manodopera, ed è fissa pari al 50%.

In pratica, a parità di costi si incentiva il sistema che ha una durata maggiore (più efficiente), mentre a parità di durata si finanzia il sistema meno costoso (cioè quello ottimale).

Senza entrare troppo nel dettaglio dei calcoli e delle regole, i dati importanti che ti consiglio di tenere bene a mente sono tre:

  1. La vita attesa della batteria misurata nel numero di cicli che è in grado di fare; maggiore è il numero di cicli maggiore sarà il contributo.
  2. La capacità residua a fine vita della batteria, cioè quanta energia è in grado di essere ancora accumulata una volta fatti i cicli attesi, in percentuale. Nel bando la base di riferimento è il 60%: maggiore sarà questo valore, maggiore sarà il contributo.
  3. La profondità di scarica della batteria (DOD), cioè quanta energia è effettivamente utilizzabile rispetto a quella nominale. Una batteria che ha un DOD del 50% (come quelle al piombo) permette di utilizzare solo la metà dell’energia effettivamente immagazzinata, mentre un DOD del 90% (tipico di quelle al litio) consente di sfruttare quasi tutta la capacità nominale. Anche in questo caso maggiore sarà il DOD, maggiore sarà il contributo.

SPESE AMMISSIBILI


Fatte salve le date di cui sopra, puoi far entrare nel calcolo del contributo la maggior parte delle spese inerenti la fornitura e l’installazione del sistema di accumulo tranne:

  1. l’acquisto o l’installazione di impianti fotovoltaici collegati al sistema;
  2. le spese per eventuali interventi edilizi collegati alla messa in esercizio del sistema;
  3. le spese accessorie relative agli adempimenti richiesti dal GSE e/o dal distributore di energia di competenza per la connessione del sistema alla rete (che è obbligatoria);
  4. le spese di consulenza e assistenza di tipo professionale in relazione al presente bando.

EBBENE SI, CI SARA’ UNA GRADUATORIA


Il contributo ti verrà concesso a fronte della presentazione di una pratica mediante una procedura esclusivamente telematica attraverso il sistema informativo “SIU” della Regione Veneto, da effettuarsi in due fasi ben distinte, una prima di registrazione (accreditamento) e una seconda di presentazione della domanda vera e propria.

La procedura di accreditamento sarà possibile dalle ore 9:00 del 24 giugno alle ore 15:00 del 25 luglio. L’applicativo per l’accreditamento è attivo a QUESTO LINK.

Il bando precisa che la domanda di contributo deve essere presentata dal soggetto richiedente senza intermediari: non è ammessa la presentazione di domande per conto di altri soggetti.

la successiva presentazione della domanda partirà dalle ore 9:00 dell’8 luglio alle ore 15:00 del 31 luglio. L’applicativo per la presentazione della domanda online sul sistema “SIU”, è attivo a QUESTO LINK.

Per perfezionare la domanda la devi compilare, scaricare, firmare, scansionare e ricaricare a sistema, assieme a tutti gli allegati richiesti dalla procedura. Solo a quel punto potrai inviarla definitivamente, e per l’ingresso in graduatoria verrà tenuto conto della data e dell’orario in cui verrà effettuato quest’ultimo passaggio, quindi la logica è proprio quella del “click-day” in base alla quale chi prima arriva meglio alloggia.

Quindi NON SIGNIFICA CHE VERRA’ DATA PRECEDENZA A CHI INSTALLA PER PRIMO, ma solo a chi INSERISCE LA DOMANDA PER PRIMO.

Il costo della presentazione è di 16 euro pagabili acquistando una marca da bollo di valore corrispondente.

OK, DICIAMO CHE SONO ENTRATO IN GRADUATORIA…POI COME FUNZIONA?


Funziona che devi RENDICONTARE LE SPESE CHE HAI SOSTENUTO sempre con procedura telematica, sempre attraverso il sistema “SIU” con le stesse modalità operative sostenute per la presentazione della domanda.

In questo caso però occorre anche allegare il Regolamento di Esercizio stipulato con il distributore di energia elettrica competente (esclusi ovviamente gli impianti a isola) e la ricevuta di avvenuta trasmissione al GSE dell’inserimento del sistema di accumulo, solo se il tuo impianto gode degli incentivi del Conto Energia.

Il termine ultimo per la presentazione della rendicontazione e della richiesta dell’erogazione del contributo è fissato alle ore 18.00 del giorno 13 dicembre 2019, salvo eventuale proroga e fermo restando che la spesa deve essere sostenuta e pagata entro tale termine.

A quel punto, l’Amministrazione Regionale ha 60 giorni di tempo dalla data di inserimento della rendicontazione per effettuare le opportune verifiche e chiudere l’istruttoria (e procedere al versamento del contributo).

ATTENZIONE CHE:

Nella fase istruttoria le spese rendicontate ed il sistema installato sono confrontate con i costi e le specifiche tecniche inizialmente previste in fase di presentazione della domanda e il contributo è quindi
confermato o rideterminato o negato.

Eventuali variazioni in diminuzione, a consuntivo, dei costi preventivati determinano proporzionalmente una riduzione del contributo assegnato.

Eventuali variazioni in diminuzione dei parametri tecnici che alimentano il calcolo della quota di incentivo che dipende dall’efficienza del sistema (quota A) determinano il ricalcolo del contributo assegnato.

Un eventuale incremento del costo complessivo dell’intervento o un miglioramento dell’efficienza del sistema installato non determina in nessun caso l’adeguamento in aumento del contributo assegnato.

Per tutti gli ulteriori dettagli ti invito a leggere con attenzione il bando che puoi scaricare al link qui sotto:

Comunicato ufficiale della Regione Veneto

Ma come e’ andata a finire?


Che dopo due mesi abbondanti di attesa, sono state pubblicate le graduatorie, che puoi trovare qui sotto.

Sono state ammesse 686 richieste, 24 sono state rigettate perché inammissibili causa errori nella presentazione delle domande, le altre 1921 non sono state istruite per esaurimento dei fondi; infatti sono state presentate 2631 istanze di contributo per complessivi 7.542.085,57 € a fronte degli originali 2.000.000 €.

QUI puoi scaricare la graduatoria delle 686 richieste ammesse;
QUI puoi scaricare la graduatoria delle 24 richieste inammissibili;
QUI puoi scaricare la graduatoria delle 1921 istanza rigettate per esaurimento fondi.

Non sei tra quelli che possono godere dell’incentivo? Poco male, forse per te c’è ancora una speranza: è infatti notizia di poco fa che la Regione ha emesso un comunicato stampa nel quale è pronta a stanziare altri 5 milioni di euro per andare a coprire le istanze rigettate, speriamo tutte.

QUI trovi il comunicato stampa.

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A presto!

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