“TRUFFE” NEL MONDO DEL FOTOVOLTAICO, ECCO COME EVITARLE CON QUALCHE REGOLA DI BUON SENSO.

Recentemente mi sono imbattuto in una discussione dove si parlava di qualità, garanzie e sicurezza nel mondo degli installatori di impianti fotovoltaici, argomento spesso dibattuto tra i clienti finali che hanno sempre più il timore di sbagliare acquisto.

Tra gli addetti ai lavori mi ha colpito un venditore che sbandierava con un certo entusiasmo il fatto che la propria mandante possedesse un “certificato anti truffa“, emesso da un’ente a difesa dei consumatori.

Premesso che “truffa” è una parola che in generale non mi piace utilizzare (preferisco lasciarla a chi vende acqua e sale) e che non ho idea dei criteri di elezione necessari per entrare in possesso di tale certificato – cosa non banale in un settore molto tecnico come il nostro – ma proseguendo nella discussione ho capito che questa certificazione più o meno ufficiale alla fine era solo un ottimo pretesto per… alzare di brutto i prezzi degli impianti.

Tanto per dire: la sicurezza costa!

E’ chiaro che ciascuno è libero di fare la politica commerciale che vuole, ma questo mi ha dato uno spunto di riflessione: questi fantomatici “certificati” sono davvero l’unico mezzo per essere certi di non prendersi una fregatura?

Ma soprattutto: è davvero necessario strapagare un impianto fotovoltaico, a parità di contenuti tecnici, per avere la sicurezza che tutto funzionerà bene?

Ma certo che no!

Innanzitutto nel settore delle fonti rinnovabili e dell’efficienza energetica non parlerei propriamente di truffe, ma di approcci commerciali scorretti, che naturalmente esistono, sono purtroppo abbastanza diffusi, e che portano sempre a due risultati:

1- impianti inefficienti che deludono e tradiscono le aspettative di chi li ha comprati (hai comprato un impianto che funziona male o non fa quello che vorresti)

2- l’esborso di cifre esorbitanti e ingiustificate (hai speso un botto per una cosa che vale molto meno).

Il problema c’è, quindi, ed è sempre lo stesso: il nostro è un settore molto tecnico, nel quale capire bene come funziona tutto e che cosa ci si può aspettare non è semplice, e richiede competenze non sempre alla portata di tutti; e questo significa che per i venditori più scaltri è molto semplice “intortare” le persone, distorcendo la realtà delle cose o semplicemente facendo finta di dimenticarsi pezzi della storia.

Questo significa che rendere più efficiente e tecnologica la propria casa richiede una laurea in ingegneria?

Assolutamente no!

Però è importante sapere ALMENO con quali criteri individuare la o le ditte alle quali ti puoi rivolgere, dato che quello che stai comprando non è una maglietta o un paio di jeans; ecco, questo articolo vuole darti alcune semplici regole di buon senso che puoi utilizzare anche tu per individuare gli operatori dai quali dovresti proprio stare alla larga, per il tuo bene.

Regola N.1: Smettila di rispondere ai Call-Center.

Vedi, i call center sono veri e propri cavalli di Troia: con promesse di opportunità, roba gratis e fantomatici risparmi ti fanno entrare in casa venditori agguerriti ai limiti del maleducato (visti con i miei occhi).

Su questo sono molto chiaro: per quanto mi riguarda, salvo casi molto particolari, i call-center commerciali, quelli che rompono a tutte le ore e ti chiamano “a freddo”, dovrebbero essere rasi al suolo istantaneamente, e ci dovrebbe essere una legge che li bandisce dall’universo conosciuto.

Intendiamoci, non è per chi ci lavora dentro, di cui ho il massimo rispetto perché si tratta di un impiego, in alcuni casi, spesso triste; il problema è chi li usa, perché promuove un tipo di vendita che parte sempre da presupposti scorretti fin dalla presentazione, quella si, molto spesso, truffaldina.

Per cui, aiutami a capire… da dove nasce questa smania incomprensibile di stare ad ascoltare uno che non conosci e che nel migliore dei casi ti sta disturbando, e accettare un appuntamento a casa tua, raccontandoti la rava e la fava?

E’ davvero così complicato interrompere la comunicazione immediatamente e poi bloccare il numero sul tuo smartphone?

Ti dico solo questo: tutte le persone che ho conosciuto in questi anni e che hanno avuto brutte esperienza e sono rimaste insoddisfatte, TUTTE (intendo proprio il 100%) avevano acquistato il loro impianto allo stesso modo:

  • Telefonata da Call-Center
  • Appuntamento
  • Vendita aggressiva con calcoli farlocchi, promesse assurde e prezzi folli, nascosti da finanziamenti e pagamenti in bolletta.

E’ così, è un dato di fatto, quasi una regola di vita: accettare appuntamenti telefonici presuppone SEMPRE un tipo di vendita ESTREMAMENTE AGGRESSIVO, con la certezza di essere “cucinati” per bene.

E non parliamo del problema della privacy: forse non vi è chiaro o non lo sapete, ma le uniche persone autorizzate a chiamarvi al cellulare sono quelle che vi hanno venduto l’impianto o con cui avete intrattenuto un rapporto di tipo commerciale, o quelle a cui l’avete dato voi. Chiunque altro lo faccia, deve avere il vostro esplicito consenso, altrimenti sta violando l’attuale normativa (ho scritto a riguardo anche QUI).

Per cui ribadisco: il primo modo per proteggersi è evitare di abboccare a qualsiasi invito provenga da un contatto telefonico commerciale NON RICHIESTO: già con questa semplicissima regola avete ridotto il rischio di fregature almeno del 90%!!

Regola N.2: Diffida sempre da chi fa troppo terrorismo.

Se hai compreso il punto precedente e mi dai retta, ti garantisco che sei già praticamente a posto; comprare un buon impianto senza rischi non è così difficile, per cui terrorizzare la gente non serve.

Spesso chi esagera ipotizzando scenari catastrofici, lo fa per imbottire la proposta di servizi apparentemente indispensabili, con l’unico scopo di farseli pagare a peso d’oro.

Come i certificati “anti truffa”.

Un buon servizio post vendita è importante, siamo d’accordo… ma per questo basta seguire la prossima regola:

Regola N.3: Cerca installatori a non più di 50 km da casa tua.

Ecco, questa è un’altra deviazione mentale che non ho mai capito. 

Conosco gente di Vicenza che ha comprato impianti (anche importanti) da aziende di Brescia, Milano e dintorni…addirittura persone che si sono fatte installare sistemi di accumulo da un installatore in sub-appalto con sede nel sud Italia, non ricordo nemmeno bene dove.

Ovviamente, come puoi ben immaginare, ci ho avuto a che fare solo per gestire delle rogne…e io davvero mi chiedo: ma che gli dice il cervello?

Vuoi fare un investimento di anni che si fa una/due volte nella vita, in cui spenderai diverse migliaia di euro, riguarda la TUA CASA / AZIENDA e ti vuoi affidare ad un’impresa che ha la propria sede a centinaia di km, magari in sub-appalto?

E quando c’è qualcosa che non va? Pensi che un installatore che opera a 200 km di distanza possa davvero seguirti come si deve, quando e SE risponde?

Non capisci che molte volte è proprio la distanza il deterrente di queste “aziende” per non avere l’onere di gestire eventuali rogne future?

Devi tenere bene a mente che nel nostro settore c’è una nutrita categoria di operatori che lavora con il dogma “SELL AND FORGET”, tradotto “VENDI E DIMENTICA”, in modo deliberato e sistematico.

In modo DELIBERATO E SISTEMATICO.

E’ proprio il loro modello di business, è questo che la gente non comprende.

Sono quelle imprese e quelle persone che hanno come unico scopo quello di vendere e installare gli impianti, SENZA poi dover rispondere di eventuali problematiche. Lo fanno perché loro stessi si creano le condizioni per poterlo fare, e la distanza è una di quelle.

Sono le aziende che ti chiamano ogni giorno al telefono, che hanno i negozi virtuali su internet, di cui conosci solo il venditore di turno che poi non si fa più trovare o addirittura cambia sim ogni 6 mesi…ti vendono l’impianto e in caso di problemi poi scompaiono, fino addirittura a chiudere e riaprire subito dopo con altro nome, nei casi più estremi.

E’ così complicato da capire che se scelgo un’installatore che sta a 10 km e questo non risponde, “lo vado a prendere a casa” come si dice dalle mie parti?

Regola N.3: Valuta la storicità dell’azienda

In questo settore chi vende male ha vita breve, perché il ciclo di vita dei nostri prodotti è lungo. A questa categoria appartengono i “prenditori” che sfruttano il momento, comprano liste di clienti di provenienza “illecita”, intortano un pò di gente con i loro call-center di fiducia, e quando hanno fatto su un pò di soldi (e danni) chiudono tutto e riaprono con altri nomi, così il ciclo può ricominciare.

Forse non lo sai, ma tutto questo non è teoria… è già successo qualche anno fa con molti affiliati di grandi brand dell’energia e delle più famose multinazionali, aziende locali che esibendo quello o quell’altro marchio hanno venduto fumo per qualche anno, per poi chiudere i battenti lasciando sul campo migliaia di utenti senza assistenza e buchi milionari ai propri fornitori; e quindi rinascere dalle proprie ceneri come una fenice, con altri nomi, ma con le stesse persone e lo stesso patologico sistema di vendita.

Un’azienda che invece è sul campo almeno da una decina d’anni (il nostro è un settore nel complesso giovane) è sempre sinonimo di serietà, perché la continuità imprenditoriale è il primo sintomo di chi lavora bene e segue i propri clienti nel tempo, dato che, come ho già detto, il ciclo di vita dei nostri prodotti è lungo.


Già mettendo in pratica queste poche semplici regole (ripeto di buon senso) la probabilità di rimanere delusi diminuisce in modo esponenziale;

Ma se vuoi avere la CERTEZZA MATEMATICA di non sbagliare…

esiste un solo modo, che è anche paradossalmente quello meno usato: affidarsi ad un tecnico professionista terzo rispetto a chi ti vende l’impianto, che non abbia alcun conflitto di interessi e che quindi che ti dica le cose come stanno, e che ti segua nella valutazione dei preventivi delle aziende che stai valutando dall’inizio alla fine. Punto.

Lo vedi come un costo in più?

Eccerto, ed è per questo motivo che non lo fa quasi nessuno: piuttosto che pagare qualcuno che sappia fare quello che loro non sanno fare, le persone preferiscono scegliere in autonomia, rischiando di spendere migliaia di euro (delle volte decine di migliaia di euro) per avere qualcosa che non risponde a quanto promesso, oppure di strapagare almeno il 60/70% in più l’impianto, abbagliati da un bel vestito di marca e da “certificati” che significano poco o nulla e che le aziende hanno semplicemente pagato a loro volta.

Ti faccio un esempio pratico, così capisci di cosa sto parlando.

Se non vuoi investire qualche centinaio di euro affidandoti ad un tecnico professionista terzo rispetto a chi ti vende l’impianto, in fase di acquisto ti troverai almeno una di queste quattro situazioni:

  1. Decidi che, a fronte di vari preventivi che ti sei fatto fare, si tratta di una scelta troppo difficile da prendere, e per paura di sbagliare getti la spugna.
    Peccato, perché stai perdendo un’ottima opportunità, ma se per te il problema è pagare qualcuno che ti dia una mano, allora credimi, forse è meglio così.
  2. Individui una super-azienda che ti riempie di garanzie, certificazioni, referenze, corsi, assicurazioni e chi più ne ha più ne metta, ma ti fa pagare l’impianto il 40% in più di un onesto prezzo di mercato. In pratica hai risparmiato poche centinaia di euro per spenderne 3/4000 in più.
    Ti sembra una strategia intelligente?
  3. Ti rivolgi all’azienda sbagliata, quindi rimarrai deluso. Magari perché l’impianto non produce quello che ti hanno promesso, oppure c’è un problema ma chi te l’ha venduto non risponde più oppure risponde a fatica e non ti segue, oppure semplicemente l’hai pagato un botto per nulla.
  4. Sei bravo / fortunato (decidi tu) e ti trovi un’azienda installatrice con prezzi di mercato, onesta, che fa il proprio lavoro e ti segue anche dopo. Diciamo che ti è andata bene.

In pratica, rinunciando al supporto di qualcuno che ti possa dare una mano senza conflitti di interesse, hai solo una probabilità su quattro di passarla liscia… il 25%.

Ha senso per te?

Per me no. Eppure mi capita spesso di leggere persone sui social che sconsigliano il fotovoltaico o altre tecnologie solo perché fanno parte di quel 75% che per orgoglio, o per non aver voluto investire una frazione di quello che hanno poi effettivamente speso, si sono presi una cantonata, e semplicemente non lo vogliono ammettere.

E tu da quale parte preferisci stare?

Fammi sapere se sei d’accordo con me oppure no, lasciando un commento qui sotto…a presto!

8 pensieri su ““TRUFFE” NEL MONDO DEL FOTOVOLTAICO, ECCO COME EVITARLE CON QUALCHE REGOLA DI BUON SENSO.

  1. Ciao,
    ho appena firmato la PDA per installazione di pompa di calore + fotovoltaico ma già mi sono venuti mille dubbi… a voi come è andata con la Future Home??
    Grazie mille

  2. Salve, il 2 novembre 2020 ho firmato una specie di proposta di adesione, per verificare se vi erano i presupposti per l’istallazione dell’impianto fotovoltaico con il super bonus 110, valutando però bene la situazione c’ho ripensato , e quindi ho inviato la lettera di recesso l’8 febbraio scorso, praticamente dopo 3 mesi. A questo punto cosa può succedere, visto che il consulente mi ha sempre detto che i 14 gg. non valevano?
    Un cordiale saluto.
    Claudio

    1. Buongiorno, dipende sostanzialmente dall’azienda e dal tipo di contratto che Lei ha firmato, ma è chiaro che i tempi per un diritto di recesso (che a valgono a prescindere) sono senz’altro scaduti. Per recedere dal contratto si potrebbe avvalere di un’inadempienza del fornitore, che magari non riesce a rispettare i tempi di consegna della merce o di esecuzione del servizio. Occorre anche capire se vi sono delle penali oppure no…

  3. buongiorno, vorrei sapere se ci si può fidare della ditta FUTURE HOME per un impianto fotovoltaico con accesso al Bonus 110

    1. Ciao, hai poi avuto notizie in merito?
      Anche io mi vorrei affidare a loro.
      Se ti va condividiamo qualche esperienza, ti lascio il mio indirizzo: dream1 CHIOCCIOLA libero PUNTO It ovviamente senza spazi

  4. Da tempo giro intorno al problema del fotovoltaico più per aspetti ecologici, in fin dei conti consumo poco e sobbarcarmi ore di noie per risparmiare “forse” pochi quattrini non è interessante.
    Ma ….
    https://www.ilsole24ore.com/art/energia-rinnovabile-si-avvicina-scambio-condomini-ABrbTdhB
    lo scambio di energia fra condomini dovrebbe lasciare i vantaggi ai condomini trasferendo alla gestione centralizzate le noie.
    La norma europea di riferimento è del marzo 2019 e deve essere recepita, passera del tempo ma anche le decisioni assembleari sono lente.

    Il complesso di palazzi in cui abito si compone di nove fabbricati con nove tetti ben soleggiati, e parecchie superfici verticali in grado di generare energia a loro volta.
    Probabilmente queste superfici sono in grado di soddisfare i consumi attuali dei palazzi e per qualche anno anche la mobilità elettrica dei condomini.
    Domanda al tecnico ….
    nella stessa zona vi sono due categorie di supercondomini
    il primo è nato come un unico condominio con lo stesso numero civico e più palazzi con una sola portineria, sono amministrati da un unico amministratore;
    il secondo è nato come supercondominio dove abbiamo diversi amministratori di palazzo ed un amministratore delle cose comuni, oggi giardino e portineria e sistema di sorveglianza.

    Sarebbe interessante far diventare energeticamente autonomo il condominio.

    Sarà possibile ?
    il secondo

  5. Confermo quanto scritto dall’Ing. Uccia nel suo articolo. Ho acquistato e ho fatto installare un impianto più di 8 anni fa e già all’epoca esistevano ditte che si gloriavano di essere le top sul mercato per capacità tecnica e qualità del prodotto, ma che dopo qualche tempo scomparivano o per inettitudine ed inesperienza o per la scarsa qualità dell’impianto . A me è andata bene perché mi sono rivolto ad un caro amico, molto ferrato in materia di fotovoltaico, che mi ha consigliato di rivolgermi ad uno dei più seri e capaci installatori della mia zona e che, a mio modesto avviso, è rimasto uno dei migliori anche ai giorni nostri.
    UDC

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